sabato 3 maggio 2008

Quando Trujillo era peggio di Darkseid



Ad Aprile è stato pubblicato in Italia il romanzo di Junot Díaz (uscito nell'autunno del 2007), un romanzo d'esordio che rimarrà nella storia. Di sicuro per i premi: Pulitzer, Sargent First Novel Prize e il National Book Critics Circle Award, quest'ultimo da non confondere con il premio della National Book Foundation il cui acronimo è NBA. Ma "La breve favolosa vita di Oscar Wao" è davvero speciale? Secondo me no.
E' meraviglioso. Mescolando SF e fantasy, con piccole citazioni (un glossario permette un rapido orientamento nell'universo metalettario), Junot Díaz racconta la vita di Oscar Wao, un ghettonerd, un ragazzo dominicano obeso, un nerd perso in qualche reame nella Terra di Mezzo o nella Zona Fantasma, che scrive romanzi di fantascienza e fantasy, che passa da Santo Domingo a un quartiere di periferia nel New Jersey. La magia delle Antille, la fuga dei Dominicani dall'isola dopo la caduta di Trujillo, le saghe familiari, Díaz riesce a tenere unita una narrazione che è insieme sincera, epica, malinconica e divertente. Nella tragedia trova spazio anche il sorriso grazie all'ironia dell'autore e a una scrittura ibrida come l'intero romanzo: il linguaggio dei fumetti Marvel o DC, il dialetto dominicano e i termini che arrivano dalla fantascienza o dal fantasy. Partendo dalla persecuzione che sembra affliggere la famiglia di Oscar, il narratore costruisce un racconto che diventa lentamente un affresco familiare e della Storia di Santo Domingo. Le voci, il luogo e il tempo si spostano: Oscar, la sorella Lola, la madre Belicia, gli anni del college, gli anni della dittatura di Trujillo, Santo Domingo, il New Jersey. Le note sono parte integrante della narrazione, la storia allunga la sua trama oltre la pagina, coinvolge il lettore senza fermarsi mai, anche quando la struttura stessa presupporrebbe una pausa. Non siamo a Macondo e non siamo in un libro di DFW. Siamo dentro una storia completamente nuova, che meraviglia!


Junot Díaz è nato il 31 dicembre del 1968, alle sue spalle una storia simile ai personaggi della diaspora dominicana, e con "La breve favolosa vita di Oscar Wao" scrive un capolavoro, un omaggio al suo paese. Un libro a volte amaro e doloroso, ma bisogna ricordare che dove la magia esiste davvero, molte cose possono accadere. Chi riesce a raccontare una materia così vasta, attraverso la storia di un ragazzo, un nerd "afflitto dal peggior caso di 'aficasia' della storia", un tizio che per fare un complimento a una ragazza, le può dire che in un gioco di ruolo avrebbe diciotto punti carisma, chi ha questo dono è uno scrittore geniale.

1 commento:

Nikki ha detto...

Grandioso romanzo. Spero che non sia solo un lampo...