giovedì 15 maggio 2008

Dig yourself, Lazarus!





E’ vero mancano le ballate. Il pianoforte deve lasciare spazio alle chitarre, ma Warren Ellis e Mick Harvey fanno un ottimo lavoro. Se è vero che “people often talk about being scared of change”, Nick Cave, ritornato a incidere con i Bad Seeds, è più preoccupato del contrario. Non siamo sul terreno delle profezie e della dannazione. L’album “Dig, Lazarus, Dig!!!” è un tentativo di cambiare. Sicuramente il risultato non sarà all’altezza delle intenzioni, ma parliamo comunque di Nick Cave. Tolta la canzone che dà il titolo all’album, che personalmente, non ritengo la più riuscita, Hold on to yourself, Jesus of the Moon, Midnight Man sono una meravigliosa preparazione per la lunga chiusura finale di “More news from nowhere” con il suo sottofondo ipnotico che riesce a tenere insieme il fiume di parole. Belle le atmosfere non monocromatiche di queste dodici canzoni. Le melodie pencolanti, i loop, la struttura che ricorda una vecchia auto con i segni del tempo, ma ancora capace di trascinarci in un bel viaggio.“Dont it make you wanna get right back home/more news from nowhere/goodbye, goodbye, goodbye”.

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