domenica 29 gennaio 2012

Il Sabba di Maurice Sachs

Leggendo Maurice Sachs ritrovo alcune sensazioni che mi riportano indietro nel tempo, ai Nutrimenti di Gide o anche ad A rebours di Huysmans. In particolare, nella narrazione del periodo in seminario, Sachs ricorda Des Esseintes. Nella spoglia cella monastica Maurice Sachs, deprevato, truffatore, bugiardo, ozioso, debole ecc. (tutte caratteristiche attribuitegli da parenti o semplicemente ammesse dallo stesso autore), nella cella, dicevo, Sachs riesce a trovare un'estetica quasi sensuale. Ed ecco spuntare Huysmans, che secondo Barbey d'Aurevilly dopo "Controcorrente" avrebbe solo potuto scegliere "tra la bocca di una pistola e i piedi di una croce" e infatti optò per la seconda scelta. Penso, non mi spiego bene il motivo, anche a James Daunt, che è riuscito a mantenere in attivo le proprie librerie dal fascino antico e che si basano su un personale laureato, competente e molto intuitivo (in effetti per capire la signora che chiede il libro con la copertina gialla e parla di due sorelle ambientato in Oriente ecc. non basta la cultura). Le librerie di Daunt fatturano circa dieci milioni di sterline e, nel Regno Unito, Amazon non è costretta a limitare gli sconti come in Italia... eppure Daunt sopravvive, e bene. Qui, in questa nazione, le librerie indipendenti falliscono, ma accade lo stesso anche in Inghilterra e non solo alle librerie, soprattutto negli ultimi due anni.
"Il Sabba" di Sachs è un libro che dovrebbe essere trattato da un libraio competente e con le abilità del vero libraio venderebbe molte copie (anche in Italia, basti pensare a quanto può rimanere nella classifica dei volumi più venduti un testo ostico e dai mille significati come 1Q84). E' una bellezza fragile, quella delle parole di Sachs. Il testo impone un radicale cambio di prospettiva e una rinascita nel mondo della letteratura francese nel primo dopoguerra. L'orgue-à-bouche di Des Esseintes è un'altra immagine che ritorna alla memoria. Aver conosciuto questi autori (Balzac, Flaubert, Stendhal, Zola, Gide, Huysmans, Camus e altri) alla stessa età in cui Sachs studiava Racine e scopriva Les Nourritures terrestres è il sigillo del mio pensiero; su qualsiasi evento. Tutto ciò è stato aiutato dall'unico docente che abbia conosciuto con una reale cultura letteraria, e, quindi, dall'unico docente che merita di essere retribuito (insegnava -e probabilmente lo fa ancora- le materie umanistiche negli anni del ginnasio, quando questa parola aveva un senso). Fuori nevica, ma tutto si va affievolendo, insieme alla luce, e, forse, il cielo si aprirà nella notte quando le parole di Sachs risuoneranno di nuovi significati, smorzati dal silenzio ovattato che segue l'ampio manto di neve.