martedì 9 febbraio 2010

Parte della soluzione di Ulrich Peltzer

L’anatomia di un cadavere rispecchia, l’anatomia umana, o almeno è così che sembrano le cose dai bordi di una sala settoria. L’anatomia di un testo narrativo può essere il risultato di una decostruzione e ricostruzione, del lampo di un momento di creatività. Bene. “Parte della soluzione” è un’improbabile ricucitura di pezzi narrativi, l’unico lampo è quello del sudore del lettore che arranca attraverso pagine asettiche, svuotate di vita e poi spalmate sulla carta. E’ tutto estremamente ricercato, dalla pluralità di voci, che invece di amplificare, soffocano la storia, alla scelta del linguaggio sempre algido, nei discorsi, nelle descrizioni, anche la passione appare vissuta per procura. Ulrich Peltzer si dimostra incapace di raccontare. Può accumulare particolari, può riuscire per tre pagine a tenere in piedi un incontro. Non di più. Tutto si disfa. Neppure putrefatto, la cosa presupporrebbe una vita, ma semplicemente polverizzato in una materia amorfa. “Parte della soluzione” è il romanzo che attraverso il racconto di una possibile cellula eversiva, e dei personaggi che vi ruotano intorno come a un buco nero, attratti oltre il bordo della discontinuità, vorrebbe esprimere il disagio e la potenziale instabilità di un intero sistema. La confezione è estremamente attraente, ma sotto le premesse rimbalza solo una trottola narrativa che gira fino a smorzare anche il più debole movimento. Il sistema può dormire tranquillo, e anche i lettori: credo che poche pagine equivalgano a un etto di valeriana.