lunedì 12 dicembre 2011

Antonio D'Orrico e Fabio Geda (ovvero le mail del lunedì).

E' lunedì, ricomincia dopo un solo giorno di riposo il Lavoro (che poi non è detto ci sia sempre, il lavoro..). L'abitudine si fa gesto automatico, come attraverso le connesioni neuronali del cervelletto, controllo Gmail... e tutto è molto politicamente scorretto, ma purtroppo vero. Ed è anche vero che per evitare problemi legali occorre la censura oppure la privacy deve essere rispettata (quest'ultimo valore è davvero tale e non intendo metterlo in discussione). Il parlare tra due persone non può divenire pubblico, se non è filtrato.
N.B.: io lavoro a partire dalle 14.00...

A me:
Su "La Lettura" (inserto del Corriere n.d.r.) ieri Geda viene massacrato senza pietà in puro
stile Baranelli.
Ormai fai scuola.


Risposta:
Letto, letto... Da notare che racconta anche il finale (mettendolo in ridicolo), così casomai uno volesse prendere il libro sa già come finisce (è una particolarità da bastardi senza gloria -citazione da un noto film, quindi non diffamante- n.d.r.) che si può utilizzare con [omissis: nomi di vari autori italiani n.d.r.] e continua tu; comunque non sempre altrimenti il lettore vede la firma di Daniele Giglioli e si ferma...); poi è anche vero che le informazioni lette sui quotidiani sono generalmente immagazzinate nella memoria a breve termine per cui a chi ha letto l'articolo, sotto natale non verrà in mente il finale, ma piuttosto che il romanzo fa schifo e l'autore è solo un gran [omissis]...
Comunque io già stigmatizzai in due righe quella [omissis] precedente...
[omissis]

PS Invece a proposito dei libri consigliati da D'Orrico si può fare un post interessante del genere E' tutta una parodia alla Guzzanti oppure 'st'omo ha proprio il cervello bollito? Perché secondo lui il lettore dovrebbe leggere l'ultimo King (non è assolutamente un capolavoro), la biografia di Ibrahimovic (sic), Veronesi (sic al quadrato) e (questa settimana) Christopher Paolini (sic elevato a n) che ormai i genitori magari lo comprano sperando di risparmiare sul regalo, ma se lo schifano pure i regazzini...
[Omissis: frase molto politicamente scorretta che potrebbe condurre ad un azione legale].

A me:
[Omissis]
D'Orrico è completamente andato. Anche l'ultimo Ongaro, che lui
spaccia per capolavoro, non vale un decimo dell'Ongaro di qualche anno fa (va be', lui [omissis], quindi ci sta che il libro nuovo non sia granché, anche se i refusi a Piemme glieli potevano correggere, ce n'è uno per pagina quando va bene).


Fine?

P.S.
Per la serie anche un orologio rotto può segnare l'ora giusta due volte al giorno, nell'inserto di domenica 18 dicembre, D'orrico coglie un ambo di quelli tosti con i suoi voti a De Luca e Mazzantini: rispettivamente 3 e 1,5 (o forse 1...), con una recensione breve, ma piuttosto pungente chiamata "Delusioni parallele".