lunedì 29 dicembre 2008

Nessuna verità – Body of Lies di Ridley Scott


In società ridotte allo sperpero e alla sovrabbondanza, il terrore è l’unica azione significativa. C’è troppo di tutto, più significati e messaggi di quanti ne possiamo usare in diecimila vite”.
Don DeLillo, Mao II, 1991.

Non esiste una visione in grado di cogliere tutte le sfumature delle azioni terroristiche: Body of Lies, rinuncia all’esistenza di una verità salvifica e intreccia la rete del racconto intorno a personaggi realistici. Russell Crowe, ingrigito e grasso, dirige le operazioni dell’Agenzia in Medioriente. Leonardo DiCaprio, barbuto e sudaticcio, è l’uomo sul campo.
Nessuna verità è un ritorno al cinema senza fiato corto. La storia viaggia oltre le inquadrature. Con un ritmo dettato da fotografia ed espressioni, prima ancora che da azioni e dialoghi. Ridley Scott mescola più volte le linee narrative. Intreccia. E’ un regista capace di assorbire umori e sensazioni, ribaltando tutte le emozioni sulla pellicola.
Inseguendo il capo di una rete terroristica tra Iraq e Giordania, lo spettatore può vedere la finzione. E la realtà. Più volte dopo le riprese cinematografiche, Scott passa all’uso di immagini di finti telegiornali per raccontare gli attentati. Prima la finzione, poi il secondo livello di finzione. Se si considera che anche nella storia il ricercato è braccato servendosi di un’ulteriore finzione, è facile capire quale grado di intelligenza raggiunga il racconto: Nessuna verità – Body of Lies è uno dei migliori film del 2008.

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