sabato 7 giugno 2008

Verso l'oblio



Rizzoli pubblica l'ultimo libro tradotto in italiano della serie con protagonista Charlie Parker, detto Bird.

Parker è per molti versi un personaggio tipico per questo genere di libri: detective privato, ha abbandonato la polizia dopo un tragico fatto privato, e si è rinchiuso in un guscio oscuro, malinconico, disilluso.
Naturalmente ha problemi con l'alcool, naturalmente è perseguitato da un passato che ritorna di frequente nelle sue indagini, e gli impedisce di godere appieno di ciò che il Destino gli mette tra le mani, sia esso l'amore di una donna, o la nascita di una figlia.
Spesso accompagnato da tipi poco raccomandabili, come killer a pagamento ed energumeni dal ridotto quoziente intellettivo, Parker si muove sempre sul filo dell'illegalità, scavando, scavando, testardo.
John Connolly è irlandese, e questo si percepisce - a tratti - nella scrittura che diventa morbida, ombrata, commovente.
Viene dato molto spazio all'introspezione psicologica, al passato, all'analisi di emozioni e scelte, e questa è una cosa abbastanza atipica, in un romanzo di questo genere.
In questa indagine in particolare, Parker viene assunto da una donna che dice di essere tormentata da uno sconosciuto.
Questo il punto di partenza per un'indagine che lo porterà faccia a faccia con vecchie conoscenze, sul limite della morte, a scoprire alcune cose, e lasciarne andare altre.
Parker si troverà a accettare compromessi, menzogne, si troverà a specchiarsi nell'anima del male per scoprire che la sua vi combacia quasi perfettamente. Il male è invitante, più vicino di quanto ognuno di noi possa pensare, e se questo è certamente un cliché, Connolly è bravo a non farlo pesare.
La storia vira lentamente - come già in altri libri della serie - verso una dimensione quasi soprannaturale, popolata da ombre che sussurrano all'orecchio per non farti dormire - e dimenticare. Fantasmi, forse, spettri di un ricordo che ancora non si è pronti a lasciar andare, oppure anime oscure, vuote, che vagano nel nostro mondo, come a sorvegliare, proteggere, forse minacciare.
A fine lettura, il libro risulta fluido, ha un'ottima costruzione della storia, riesce a spostarsi bene da un registro all'altro.
Scivola, da buon thriller, in qualche luogo comune, ma tant'è, questo non rovina la sua struttura.
E Parker è una buona compagnia.
Amara, forse, ombrata, ma buona.

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