Julia Glass ha iniziato a scrivere questo romanzo quando aveva quarant’anni, come dice lei stessa, "ero ad un punto di svolta nella vita, ero appena diventata mamma, e avevo da poco pubblicato dei racconti, i primi ad essere accettati, dopo sette anni di rifiuti”. Bene, quando Julia Glass arriva a quarantasei anni finalmente esce “Three Junes”. La Nutrimenti, con la solita cura editoriale, l’attenta traduzione e una sana passione per la letteratura ha portato in Italia questo romanzo stupendo. Apparirà fuori luogo, parlarne ora, il volume è stato pubblicato a fine 2007… no, invece, perché gli editori come Einaudi da cui ci si aspetterebbe un’attenzione per opere così semplicemente belle, pubblicano il fantasy scritto da una ragazza tra i sedici e i diciassette anni. E da alcune parti si loda il coraggio editoriale, si grida al miracolo. Il romanzo di Julia Glass, il successo di collane come quella della Nutrimenti sono il mezzo attraverso il quale il lettore può esprimere il giudizio sulle scelte del mercato. “Tre volte giugno” è un romanzo sofferto, dolce, malinconico: «“La vita è così…”. Sospirò. “Complicata da altre vite”».
Tra Virginia Woolf e Jonathan Coe, e in alcuni punti E. M. Forster, ma senza quel velo di manierismo dovuto più che altro alle reiterate trasposizioni cinematografiche di Ivory. “Tre volte giugno” è un romanzo che nasce dai personaggi. Si lascia la lettura con un senso di nostalgia. Paul McLeod, vedovo, in viaggio tra le isole greche. Suo figlio Fenno, omosessuale, nella New York del Greenwich Village. Fern una pittrice americana, a Parigi, in Grecia, a New York che incrocia il suo cammino con gli altri personaggi. 1989, 1995 e 1999. La storia continua e si trasforma in ognuna delle tre parti di cui è composta l'opera. Julia Glass è nata a Boston nel 1956 con questo straordinario romanzo d’esordio ha vinto il National Book Award nel 2002. L’autrice ha detto: “quello che fanno gli scrittori di narrativa è costruire un talismano: prendono le gioie e i dolori più intensi, le crisi e i miracoli, e ponendoli in un cosmo parallelo conducono i lettori, in un viaggio, in un’avventura che li farà tornare alle loro vite con una maggiore consapevolezza di ciò che essi realmente sono”. Forse non sarà proprio così, ma dopo aver letto opere come questa, per qualche giorno posso anche crederlo veramente.
2 commenti:
Ancora una volta, lode ai piccoli editori.
E grazie per la segnalazione - la semplice scoperta della casa editrice Nutrimenti promette di compromettermi il bilancio per tutto ilperiodo estivo...
Sulla Nutrimenti e sui costi dei libri vorrei far notare una cosa interessante: faccio un esempio pratico.
Einaudi Stile Libero (quindi formato ridotto rispetto a un hardcover), Richard Lange, Come morti, (raccolta di racconti, primo libro in Italia), edito in originale nel 2007, pagine 268 costo 16 euro (rilegatura da libro in edizione economica).
Nutrimenti, Julia Glass (brossurato, dimensioni da hardcover, grafica molto curata e raffinata, buona rilegatura, carta di buona qualità), Tre volte giugno (romanzo del 2002 vincitore del National Book Award), pagine 460, costo 17 euro.
Fine dell'esempio.
Poi nella collana Greenwich, che è quella che conosco meglio, ci sono ancora pochi titoli per fare un discorso che si riallacci al tema di Massimo sulle collane (Stile Libero o Strade Blu), comunque questa sembra una collana fortemente "caratterizzata" che punta su alcuni autori e sulla qualità. Tocca anche ai lettori sostenere una certa editoria. Nutrimenti non è un editore invisibile. E sta crescendo.
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