sabato 5 luglio 2008

Sigur Ros: Með suð í eyrum við spilum endalaust



L'ultimo lavoro dei Sigur Ros ha un suono nuovo, più aperto. E' possibile capire l'aria che tira già dal titolo che compare, anche in inglese, sulla copertina: With a buzz in our ears we play endlessly. Le canzoni hanno echi di sensazioni confuse, illuminate per brevi istanti da lampi improvvisi. Ma più spesso in Með suð í eyrum við spilum endalaust, il ritmo ricorda quello ampio di una lunga ballata che si fa strada nel caos per emergere dopo una corsa a perdifiato tra archi e percussioni.
Il singolo Gobbledigook non rende sicuramente giustizia a questo album: Með suð í eyrum (With a buzz in our ears), la sesta traccia, è più rappresentativa, il pianoforte inizia una lenta marcia per lasciarsi accompagnare dalla voce, ritmata dalle percussioni, e dai cori che sono un respiro continuo dietro la melodia. Per contro la quarta traccia, Við spilum endalaust (We play endlessly), si apre mettendo in risalto le percussioni per arrivare sulla cima di un suono, sempre in precario equilibrio verso qualcosa di diverso. Tutto l'album trasmette questa sensazione di una scala a salire verso una visione più ampia e brillante, dove colori e suoni si fondono.

Registrato a New York, Londra e a La Havana, Með suð í eyrum við spilum endalaust segna un passaggio importante nella discografia dei Sigur Ros e probabilmente porterà nuovi ascoltatori al gruppo, non è "easy listening", ma è un disco più pulito, che attrae dal primo ascolto, essere coinvolgenti non è sinonimo di "facile".

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