Per pubblicizzare l’uscita del nuovo romanzo di Baricco, si fanno le cose in grande: copertina de Il Venerdì che preannuncia un articolo-intervista (in pratica un monologo) di 5 pagine, contando l’apertura con la foto di Baricco su due pagine. Mr Gwyn è il titolo dell’ultima fatica (160 pagine) dello scrittore che ha:
-fondato una scuola di scrittura
-creato,
anni fa, una trasmissione televisiva (anche gradevole)
-dato vita a
diverse forme teatrali
-diretto un
film (lo avete visto?)
Fin qui
nulla di male, se non fosse per l’abilità di Baricco di inserire senza pudore
temi autoreferenziali-reverenziali nell’intervista. Un esempio, credo, possa
bastare:
“Fondare una
scuola, aprire un teatro, inventare un certo modo di fare televisione sono
operazioni più simili all’arte che all’artigianato. L’iPhone è certamente
più vicino [all’arte] che non Infinite Jest di Foster Wallace”.
E qui, per evitare sproloqui, meglio tacere.
NOTA: Il libro "Mr Gwyn" è più vicino, come dimensioni, a un iPhone (scatola esclusa) che a Infinite Jest...