E' una mattina di sole. Controllo i miei libri, provo quasi tenerezza per il ricordo di quando bambino ordinavo i volumi di Conan Doyle alla cartolaia (il paese non aveva e non ha ovviamente una libreria) e attendevo con ansia il martedì mattina.lunedì 16 maggio 2011
Il nemico - Romanzo eretico di E. Tonon
E' una mattina di sole. Controllo i miei libri, provo quasi tenerezza per il ricordo di quando bambino ordinavo i volumi di Conan Doyle alla cartolaia (il paese non aveva e non ha ovviamente una libreria) e attendevo con ansia il martedì mattina.mercoledì 11 maggio 2011
Crazy Friend di Jonathan Lethem

[Intercettazione B-1408-05/05/2011]
Caro A., il libro di Lethem, al secondo tentativo, è arrivato. Ovviamente essendo un libro su Philip Kindred Dick esisterà un’altra copia in viaggio tra gli uffici postali o in una dimensione parallela. Leggendo le prime pagine di Jonathan Lethem ho pensato che anch’io potrei scrivere qualcosa su Philip, anche se alcune sue opere minori mi mancano. Lethem non fece in tempo a conoscere PKD, arrivò in California con due anni di ritardo: Dick era morto nel 1982 (1928-1982, queste le date che delimitano l’esistenza di Dick oppure quella del sogno di sua sorella che non morì nel 1928, ma lo ha sognato assegnandoli un’esistenza in una dimensione onirica). Leggere Dick, per gli appassionati, appare un dovere civico.
Gran parte dei riferimenti che Lethem mette sul piatto si possono trovare anche in altri articoli, prefazioni, oppure nella discreta biografia di PKD scritta da Emmanuel Carrère.
Questo libro è consigliato a tutti gli adepti di Dick. Sicuramente io sono più incline a perdonare le cadute di stile, messe in evidenza da Lethem, quando ci si confronta con capolavori come “Ubik”, “Un oscuro scrutare”, “Le tre stimmate di Palmer Eldritch” e altri ancora, certe mancanze scivolano in secondo piano. “Crazy Friend” è un atto d’amore dovuto a Dick ed è una lettura obbligata anche per gli ammiratori di Lethem. “Chronic City”, dopo la lettura di questo volume, apparirà sotto una nuova prospettiva. “Crazy Friend” è un testo che funziona o si blocca avvitandosi su se stesso. Lethem propone anche alcuni suoi racconti “dickiani” (uno o due non sono male). E’ un libro, probabilmente non riuscito, ma affascinante, che ti ringrazio di avermi fatto leggere. Un abbraccio, E.
Jonathan Lethem, “Crazy Friend” (ed. or. 2011), pp. 150, 14 euro, Minimum Fax, 2011.
domenica 1 maggio 2011
Abusivismo professionale in Farmacia.
In questa giornata in cui migliaia di persone sfilano per ricordare i diritti dei lavoratori, io sto ascoltando l’album di Julia Stone, “The Memory Machine”, splendido per questa domenica di sole e con un libretto fantastico dal punto di vista grafico. Un gran bell’oggetto (questo per gli amanti degli mp3 scaricati dalla rete)! Sto anche leggendo "Zona" di Mathias Énard: un testo di grandissimo fascino, una spy story che usa il genere solo
per attraversare i confini delle guerre che hanno afflitto gli ultimi sessant’anni. La scrittura possiede una forza devastante, resa più letale dall’uso del flusso di coscienza che costituisce l’anima del racconto del protagonista Francis Servain Mirković. Tra Venezia, Il Cairo, Beirut (vista anche attraverso un racconto nel racconto), i Balcani, il Nord Africa, l’autore riesce ad imprimere alla Storia accelerazioni e digressioni (stupendo il resoconto della battaglia di Lepanto e dell’archibugiere Cervantes). Mathias Énard ha scritto un capolavoro.
Buon ascolto!