che giorno è oggi
sabato 23 dicembre 2023
martedì 13 agosto 2013
Bandcamp Music ITALY
Logan Vath
http://loganvath.bandcamp.com/album/better-man-or-ghost
Sam Hart and his cats (not only the black one!)
http://blinktwice4y.bandcamp.com/album/ink
Uniform Motion
There are projects that lead to beautiful artworks like this one (by Phenomenal Cat):
and a lot of things you can discover only through Bandcamp (sign for free and look for your music: acoustic, rock, pop, metal, hip-pop, folk and so on).
In Bandcamp you can find the true meaning of music like art, so if you love music and you don't search new artists through Bandcamp: you're not so in love with music...
There's only one choice! Take a breath and have a seat here with a good book and beautiful music:
(right side: Sam Hart's black cat in a picture)*
Forgive me: Epilogues, French for Rabbits, Joy of Painting and all the artists you can find here: https://bandcamp.com/cabaretbisanzio
Many thanks to all of you.
lunedì 8 luglio 2013
Harry Quebert, D'Orrico e altre cose e poi ci torno (davvero?)
PS: Daniele ricordati la T-Shirt!!!!
giovedì 13 giugno 2013
Blue-Express: opinioni (there is another way)
mercoledì 1 maggio 2013
mercoledì 17 aprile 2013
Però un paese ci vuole di Giovanna Grignaffini (ma anche no)
domenica 14 aprile 2013
lunedì 8 aprile 2013
sabato 6 aprile 2013
venerdì 29 marzo 2013
martedì 26 marzo 2013
venerdì 8 marzo 2013
Ditry Projectors - Swing Lo Magellan
www.dirtyprojectors.net
domenica 11 novembre 2012
Lo Stato Sociale, Turisti della Democrazia
vedrò di spigartelo bene
se poi parliamo di bisogni è diverso
vedrò di spiegartelo nel prossimo verso
il lavoro debilita l'uomo
Ma chi sei?
Cosa vuoi?
Cosa valuti?
"I soldi non fanno la felicità, dalli a noi! Diventa nostro produttore in cambio di ricompense discutibili". E sì, le magliette forse messe al contrario (ma proprio al contrario) si possono guardare... Stampatemi la copertina su una t-shirt di cotone!
http://www.musicraiser.com/projects/62-turisti-della-democrazia-deluxe-ed
domenica 2 settembre 2012
La narrativa italiana che non legge quasi nessuno
Città distrutte (Sei biografie infedeli) di Davide Orecchio
“…come un piede all’orma che deposita, come un urlo all’eco che ha lanciato”.
Biografie infedeli. L’infedeltà è l’immaginazione del racconto che crea i collegamenti mancanti nelle vite delle persone, ricostruite sulle base di una solida documentazione. Davide Orecchio esplora non solo le vite, ma anche i luoghi: “la storia è fatta di città distrutte e poi ricostruite”. In queste città vivono i personaggi/persone che l’autore racconta con uno stile preciso e insieme visionario, perché per ridare vita ai morti, farli parlare e agire serve un breve lampo che squarci il fumo-polvere-tenebre avvolto attorno ai nomi scomparsi. Nominare. Raccontare. Sognare le vite e disseppellirle. “Città distrutte” è un’opera di grande rigore, forza ed empatia. Qualcosa nello stile ricorda Pavese, una musicalità nella cadenza e nella scelta delle parole, come in “Dialoghi con Leucò”: attraverso il racconto, le vite svelano radici mitologiche, perché infedeli, illuminate e misteriose. L’autore compare, a volte, con una dichiarazione di poetica, un’ulteriore chiosa al testo/biografia: “Ho a che fare con uno stato d’animo, altrimenti come spiegare questa biografia che da una riga all’altra accumula anni, dove l’ultima delle linee è soverchiata dalla catena dei fatti[…]? E tutto in poche pagine, non come accadde ma come fu ricordato e ora scrivo. Lo chiamo un anno ma dura il tempo di annotarlo (anzi non è tempo, è un gesto)”. Straordinaria è la prosa lirica che contraddistingue la biografia, ampiamente infedele, di Andrej Tarkovskij. Le citazioni in epigrafe al racconto avvertono subito il lettore sul soggetto della biografia, ma i due personaggi, quello creato da Orecchio e Tarkovskij “iniziano a somigliarsi dopo i vent’anni”. Attraverso l’invenzione il lettore può sperimentare l’emozione della narrativa, della storia immaginata e anche ritrovare il grande regista russo. Districare i fili delle biografie infedeli non è opera semplice e neppure da prendere in considerazione; bisogna abbandonarsi alla letteratura. Le parole rotolano sulla lingua, dapprima come semplici suoni, poi immagini, ombre, notti insonni, desideri, morte, speranze, vizi assurdi. Le maglie della rete-racconto raccolgono i collegamenti: il resto è poesia che lega tutto nell’opera che si ha tra le mani, testimonianza di testimonianze e magico incontro tra le parole, come trai personaggi e le persone.
Un altro intervento dell’autore. “[…] ma ho fretta come se domani il mondo finisse, le mie piante morissero, il gatto scappasse di casa, la casa crollasse con tutti i suoi libri e la musica, i progetti s’incenerissero dalla mezzanotte e perdessi la memoria e tutte queste sciagure potessero evitarsi solo a una condizione: chiudere con Migliorisi”. E poi scopriremo che Pietro Migliorisi è, o potrebbe essere, Alfredo Orecchio; il sangue come un filo rosso che si avvolge e tende allo strappo, mentre l’autore lo dipana con foga e insieme rassegnazione. Le microfratture nella vita degli individui sono crepe che si diramano in più direzioni e l’autore le segue, facendo scorrere la penna come fosse un’estensione tattile delle dita, del senso più fisico e diretto perché implica il contatto.
Davide Orecchio, “Città distrutte. Sei biografie infedeli”, pp. 238, 15,50 euro, Gaffi editore, Roma, 2011.
domenica 24 giugno 2012
Il padre d'inverno di Andre Dubus
La narrativa di Andre Dubus ha un'estensione quasi sconfinata in ampiezza e profondità. Davanti a noi possiamo avere padri, mariti, figli, amanti, mogli, uomini, donne o bambini: tutto. Perché i racconti di Andre Dubus sono narrazioni che partono sempre dalle persone e dai loro rapporti. L'oggetto dell'arte, per Dubus, è la vita umana.
Ormai, grazie ai tre volumi pubblicati da Mattioli, un piccolo pezzo del cuore di Dubus è arrivato anche in Italia. Fin dal racconto d'apertura ("Killings" da cui Todd Field ha tratto il film "In the Bedroom") è chiaro che la prima parte del volume è avvolta da una sfumatura oscura: l'omicidio compare, declinato in varie forme dalla vendetta alla rabbia, in tre racconti. Per Andre Dubus, lo scrutare nell'oscurità si solleva verso dimensioni universali partendo dai punti di vista di pochi personaggi ben delineati nella loro unicità. D'altronde il cervello è l'organo più essenziale e affascinante e pochi scrittori come Dubus sono in grado di creare personaggi dotati di una mente. Troviamo in due racconti, "St. Croix" e "Il padre d'inverno", lo stesso protagonista colto in momenti diversi, a unire la narrazione un amore paterno raccontato attraverso parole che diventano una sorta di prosa poetica che ci trasmette una tenerezza struggente e mai artificiosa: quasi un miracolo. E' stato James Crumley (citato nella postfazione) a dire: "Hemingway e Faulkner hanno scritto, probabilmente, cinque racconti a testa che possono essere considerati capolavori. Andre Dubus ne ha scritti una ventina".
Immersi nella vita (o nella morte), i personaggi di Dubus si incrociano attraverso la narrazione come in un paesaggio dotato di più dimensioni del mondo reale. La letteratura, quando è vera, riesce a restituire al lettore gli infiniti particolari sfuggenti dell'esistenza, il senso profondo dei ricordi o dei rimpianti, il sordo bisbiglio della mente (nel suo continuo pensare, rivivere, rielaborare), lo spiraglio di una porta socchiusa che ci accompagnerà fino alla morte.
giovedì 9 febbraio 2012
Bocephus King, Willie Dixon God Damn!
Sarò brevissimo:
Willie Dixon God Damn! è quanto di meglio abbia ascoltato da mesi e mesi, con buona pace di Mojo e delle sue classifiche (Horrors? Sub-U2 plus Depeche Mode al secondo posto?).
C'è chi riascolta le stessa musica con nomi diversi e chi crea una musica essenziale in ogni battuta. Niente poteva essere diverso. Non lo avete: ordinatelo e in due giorni vi arriverà a casa.